E pluribus unum ? : l'Italie, de la diversité préromaine à l'unité augustéenne. Vol. 2. L'Italia centrale e la creazione di una koiné culturale ? : i percorsi della romanizzazione

Fiche technique

Format : Broché
Nb de pages : 423 pages
Poids : 400 g
Dimensions : 21cm X 30cm
Date de parution :
ISBN : 978-3-0343-2072-6
EAN : 9783034320726

L'Italia centrale e la creazione di una koiné culturale ?

i percorsi della romanizzazione

chez P. Lang

Serie : E pluribus unum ? : l'Italie, de la diversité préromaine à l'unité augustéenne. Vol 2

Collection(s) : Etudes genevoises sur l'Antiquité

Paru le | Broché 423 pages

Professionnels

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Quatrième de couverture

Nel 2011 Michel Aberson, Maria Cristina Biella, Massimiliano Di Fazio e Manuela Wullschleger, due Italiani e due Svizzeri, due archeologi e due storici dell'antichità si sono incontrati a Ginevra presso la Fondation Hardt pour l'étude de l'Antiquité classique e hanno deciso di intraprendere insieme un progetto audace : organizzare tre incontri di studio sui popoli dell'Italia centrale, prendendo in considerazione i diversi momenti della loro vicenda storica, dall'indipendenza, passando per le loro relazioni con Roma e terminando con la (ri)costruzione delle loro identità all'interno del mondo romano.

Alla base del progetto, che ha subito trovato il supporto di molti colleghi e istituzioni, c'era l'idea di portare storici, archeologi, linguisti e specialisti di letteratura latina a collaborare per costruire insieme su questi argomenti un quadro dalle tinte a volte significativamente contrastanti.

Il presente volume, pubblicato con la collaborazione di Pierre Sánchez, è il risultato del secondo incontro di studi della serie E pluribus unum ? L'Italia dalla frammentazione preromana all'unità augustea, tenutosi a Roma nel 2014 e incentrato sulle diverse modalità secondo le quali le variegate realtà preromane sono entrate a far parte dell'universo romano. Il dibattito sulla « romanizzazione » è stato uno dei più intensi nel panorama scientifico degli ultimi decenni. Del concetto sono stati declinati tutti i possibili punti di vista, tutte le criticità, le debolezze. Nel presente volume, il focus è stato dettato da un voluto understatement. Si è scelto di accettare l'uso dell'etichetta « romanizzazione », che infatti già dal titolo è stata posta tra virgolette, lasciando che i vari intervenuti fossero liberi di ridefinirla a loro piacimento. L'idea è stata poi quella di articolare il tema in una serie di tavole rotonde, ciascuna incentrata su tematiche specifiche, caratterizzanti del fenomeno « romanizzatorio » : le dinamiche di integrazione e opposizione alla conquista dai punti di vista politico e istituzionale, le influenze reciproche a cui le diverse lingue e culture epigrafiche sono state soggette, le strutture economiche e del territorio, l'integrazione religiosa e le produzioni artistiche e artigianali sono stati gli argomenti portanti del colloquio. Attorno a queste tavole rotonde, ciascuna coordinata da un discussant, si è cercato ancora una volta di radunare studiosi di formazione e classi di età diverse, alcuni più interessati alle realtà preromane e altri i cui interessi sono invece rivolti al mondo romano, nel tentativo di creare in questo modo ancora una volta il confronto dialogico tra diversi punti di vista.